In un mondo reale ormai abitato dalle intelligenze artificiali, le domande di noi comuni mortali su cosa sia un chatbot, il significato di questo termine e a quali funzioni sopperisca, sono all’ordine del giorno. Ma se i quesiti sono vari e variegati, le risposte sono invece spesso frammentarie e poco lineari. E allora, come sciogliere ogni dubbio?
Il metodo più classico resta sempre il più efficace, ossia fare qualche ricerca in rete o chiedere a chi è informato sui fatti. Su Algorweb andiamo a braccetto con chatbot e AI, sicché ci è sembrato giusto redigere un post su questo argomento sempre più dibattuto. Ai nostri lettori poi l’ultima parola su quanto siamo stati esaustivi.
Per questo partiamo da una giusta definizione. Un chatbot è un software progettato per simulare conversazioni con gli utenti, utilizzando il linguaggio di testo naturale o vocale, in modo da fornire informazioni o assistenza personalizzata.
Questi programmi sono spesso integrati in piattaforme di messaggistica come WhatsApp, Telegram, Messenger e possono anche diventare i nostri più fedeli assistenti vocali, come Google Assistant o Alexa. Ma il settore dove sono ormai indispensabili è quello del servizio clienti, consentendo alle aziende di gestire domande frequenti e fornire supporto immediato.
Indice
Cos’è un chatbot e a cosa serve

Lo abbiamo scritto, ma lo ribadiamo: un chatbot è un programma che simula conversazioni naturali (leggi “umane”) con gli utenti. L’obiettivo è fornire risposte e informazioni, ma anche assistenza personalizzata. Le funzioni nell’ambito del customer service, come sappiamo, sono in continuo implementamento, in modo da garantire un supporto clienti efficace e senza tempi morti.
Ma la tecnologia dei chatbot la ritroviamo anche altrove. Questa realtà si è evoluta in modo esponenziale con l’avanzare dell’intelligenza artificiale e del machine learning e questo ha fatto in modo che i bot potessero apprendere dalle interazioni e migliorare le loro risposte.
I chatbot sono ormai una componente fondamentale del mondo digitale e offrono un’esperienza utente più fluida e personalizzata su diverse piattaforme, dalle app ai siti web. Li dobbiamo immaginare come entità digitali progettate per interagire con gli utenti in modo preciso: ossia, a domanda segue una risposta puntuale.
Le risposte, ammettiamolo, non sono sempre fedeli al contesto, dato che sempre di AI si tratta, con tutti i limiti del caso. Ma le comunicazioni passano attraverso un dialogo strutturato, il più vicino possibile al linguaggio naturale. E questo li rende ottimi assistenti virtuali, fornendo risposte personalizzate alle domande degli utenti grazie all’intelligenza artificiale.
Quali sono i tipi di chatbot
Va anticipato che dire chatbot non definisce nel dettaglio di cosa stiamo parlando: è infatti necessario dire quali siano i tipi di chatbot disponibili. Li possiamo riassumere in tre opzioni principali, ossia i chatbot FAQ, quelli conversazionali e quelli vocali.
Come possiamo immaginare, i primi sono specializzati nelle risposte alle domande frequenti, mentre i secondi si basano su un sistema AI per dialoghi più evoluti. I terzi di solito sono una ramificazione del secondo gruppo e di interfacciano con piattaforme vocali, come Google Assistant e similari.
Cosa si può fare con i chatbot
I chatbot possono essere adoperati in una vasta gamma di applicazioni, sia per aziende che per utenti individuali. E possono essere integrati su varie piattaforme, come Chatbot WhatsApp, Chatbot Google, o all’interno di app specifiche. E se ci stiamo domandando quanto costi fare un chatbot, va detto che esistono opzioni gratuite.
Di fatti, ci sono chatbot gratis per scopi personali o aziendali, che offrono una soluzione economica per iniziare a farsi un’idea di cosa siano queste tecnologie. Ne sono un esempio ChatGPT e Gemini, che rispondono alle nostre domande comuni, ma anche HubSpot, che invece offre una piattaforma per creare chatbot conversazionali senza adoperare codici.
Per quali motivi dovremmo installare un chatbot

Applicazioni Aziendali
- Servizio Clienti: I chatbot sono comunemente usati per gestire domande frequenti, fornire assistenza 24/7 e ridurre i tempi di attesa, migliorando l’esperienza utente.
- Marketing: Possono essere impiegati per creare campagne personalizzate, raccogliere dati sui clienti e qualificare i lead.
- Gestione delle Risorse Umane: Aiutano nella gestione interna, come la gestione delle ferie e l’onboarding dei nuovi dipendenti.
- Automazione dei Processi: Integrandosi con sistemi CRM ed ERP, automatizzano compiti ripetitivi e migliorano l’efficienza aziendale.
Applicazioni Settoriali
- Sanità: Prenotazione appuntamenti, promemoria per farmaci e supporto informativo ai pazienti (anche se il loro impiego desta preoccupazioni a proposito di privacy, vista la grande mole di dati sensibili che analizzano).
- Turismo: Suggerimenti su itinerari, prenotazioni e gestione delle richieste dei viaggiatori.
- Finanza: Supporto per operazioni bancarie e spiegazione di prodotti finanziari.
Applicazioni Generali
- E-commerce: Forniscono raccomandazioni personalizzate, aumentando le conversioni e migliorando l’esperienza di acquisto.
- Istruzione: Possono offrire supporto didattico e assistenza agli studenti.
- Intrattenimento: Adoperati per interazioni ludiche e sociali.